Politiche Ambientali
Cosa vuol dire, oggi, avere cura dell’ambiente in cui si vive?
Significa necessariamente interessarsi della salute e del benessere dei cittadini; ma una corretta gestione delle tematiche ambientali sprigiona anche evidenti effetti sul senso civico di una comunità, così come evidenti sono le sue implicazioni economiche – a beneficio o a carico dei cittadini – secondo la strada che si desidera intraprendere. Da ultimo, ma non per ultimo, va sottolineato lo stretto legame tra una scorretta politica ambientale e l’inquinamento criminale dell’azione amministrativa e più in generale del territorio di riferimento.
Ispirati e guidati dalle parole di Peppino Impastato, siamo partiti dall’intima e profonda convinzione che la tutela e la valorizzazione delle risorse naturali e ambientali si traduca in uno strumento eccezionale per la cura di una comunità che si confronta quotidianamente con malanni endemici che rischiano di essere considerati inguaribili, e perciò solo affrontati con indifferenza e rassegnazione.
LiberaMente nasce, come già detto in premessa, per ridare fiato alle speranze di chi non si vuole arrendere all’idea che la deriva della nostra città sia irreversibile.
Il macrosettore della Tutela del Territorio diventa dunque una delle sfide più delicate e avvincenti dei prossimi anni. Solo un’analisi complessiva dei temi sul tavolo e la più adeguata programmazione consentirà di raggiungere il grande obiettivo di vincere questa sfida, nella consapevolezza che – considerata la mole di lavoro che si ha davanti – alcuni traguardi potranno essere raggiunti nel medio periodo, mentre per altri bisognerà perseverare fino alla conclusione di cicli temporali più lunghi e impegnativi.
Ridefinire il ciclo dei rifiuti
Nove anni consecutivi di gestione non sono bastati neppure per avviare qualcosa che somigli a una sistema di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, punto di partenza indispensabile per avviare un ciclo virtuoso che trasformi i rifiuti da problema in risorsa. Il tutto proprio mentre in molti paesi limitrofi sparivano i cassonetti dalla strada e la gente cominciava a prendere confidenza con la necessità e la convenienza di cambiare rotta.
A causa di quella che non dobbiamo esitare a definire colpevole incapacità di governo, i nuovi amministratori erediteranno una situazione disastrosa: percentuali di raccolta differenziata ridotte praticamente al solo ingombrante; tributi assolutamente insostenibili per cittadini che spesso si rivelano più sensibili di chi li ha amministrati; percezione di enormi sprechi a beneficio di ditte che speculano sull’emergenza; un territorio complessivamente lasciato alla mercè di chi non ha alcuna sensibilità ambientale e bisognoso di interventi straordinari di pulizia generale; difficoltà di gestione crescenti soprattutto nei periodi di maggiore afflusso con diffusione di pericoli per la salute pubblica, di una immagine negativa del territorio e con effetti nefasti sulle ambizioni di sviluppo del turismo.
I laboratori programmatici, le esperienze e competenze con cui ci siamo confrontati, hanno chiarito che un cambiamento radicale nella gestione dei rifiuti non solo è possibile anche a Cutro, ma è assolutamente conveniente per i cittadini. Abbiamo tra l’altro la ulteriore opportunità di non dover inventare nulla per avviare un ciclo dei rifiuti virtuoso: basta imitare le esperienze positive di molti centri che hanno ottenuto il pieno successo dimostrando semplicemente il coraggio e la volontà di farlo prima di noi.
LiberaMente ha già pronto un progetto di ridefinizione complessiva del ciclo dei rifiuti che, partendo dal ritorno del sistema di raccolta in mano pubblica, passando per l’utilizzo dei sistemi più innovativi e funzionali di compostaggio dell’umido fino allo stoccaggio e rivendita di tutto ciò che è differenziabile e riciclabile, conta di raggiungere nel triennio una percentuale di raccolta differenziata sul livello delle medie raggiunte dai centri calabresi più evoluti ed entro la fine del mandato – a totale regime e al netto dei relativi investimenti necessari – una riduzione progressiva dei costi del servizio, con sensibili effetti sulle tariffe a carico delle famiglie e delle imprese.
Depurazione del centro urbano
E’ l’altro punto dolente della deficitaria situazione ambientale. Per quanto ci risulta, nonostante i precedenti investimenti, il centro urbano non è collegato al depuratore di Rombolò e la città scarica tuttora tra i calanchi che la circondano. Non diverso è lo stato della zona industriale, il cui impianto di depurazione non è stato mai completato. Una situazione vergognosa alla quale occorre porre il più veloce riparo. Nella difficoltà di reperire dati ufficiali attendibili, se verranno confermate le notizie in nostro possesso, occorrerà lavorare sodo per garantire il collegamento della rete urbana già collettata all’impianto di Rombolò – che, tra l’altro va sottoposto a verifica di piena efficienza – e mettere in sicurezza la zona industriale, tenendo conto che sarà necessario far presto ad evitare di incorrere nella scure delle nuove norme di riferimento che penalizzano i territori meno virtuosi.
Affinchè la politica ambientale possa essere considerata del tutto soddisfacente su questo punto occorrerà intervenire nel corso del mandato amministrativo almeno su altri tre aspetti: 1) la verifica degli scarichi civili nei pressi del fiume Tacina e il controllo periodico ma costante dello stato di salute di tutti i corsi d’acqua che sfociano sul nostro litorale; 2) lo studio di fattibilità e l’eventuale sperimentazione di tecniche di depurazione più naturali, meno impattanti e più economiche; 3) l’introduzione nel regolamento edilizio di norme obbligatorie sulla divisione delle reti di scarico in acque nere ed acque grigie.
Va da sé che il tema della depurazione dei reflui travalica i confini territoriali. Mai come in questo caso bisognerà introdurre una politica che inneschi la necessaria collaborazione e sinergia con i centri limitrofi per favorire una presa di coscienza collettiva delle popolazioni viciniori per puntare a risultati ambientali ottimali per tutte le comunità del territorio.
Mitigazione del rischio di dissesto idrogeologico
I confronti effettuati con gli esperti del settore hanno rivelato che anche in questo settore generalmente si è speso troppo e male. Ciò che balza agli occhi é la mancanza di una seria programmazione, mentre spesso si ha la tendenza a modificare, se non a violentare lo stato dei luoghi avendo la pretesa che la natura si adegui.
Il nostro territorio è interessato in particolare dal rischio di dissesto lungo i costoni sud e nord del centro urbano, tipicamente coinvolti da eventi franosi in più occasioni, e lungo i corsi d’acqua, più volte soggetti a esondazioni nel periodo autunnale e invernale.
E’ possibile intervenire sui danni già causati attraverso l’accesso a fondi dedicati che occorre attivare. Ma LiberaMente intende avviare una seria politica di programmazione e prevenzione del rischio, attraverso un’opera di rimboschimento mirata, il controllo dei letti e degli argini dei corsi d’acqua. Anche questo aspetto necessita poi di attivare le più opportune sinergie con i territori attraversati dal fiume Tacina.
Piano del verde
Attivando ogni forma di collaborazione con gli organismi e le istituzioni pubbliche e con le associazioni ambientaliste sia per ciò che riguarda la pianificazione che la fase esecutiva, intendiamo adottare su tutto il territorio – dopo aver compiuto l’opera di pulizia precedentemente richiamata – una pianificazione totale del verde pubblico che restituisca decoro e vivibilità ai luoghi che frequentiamo e attraversiamo.
Per i dettagli rimandiamo alle pagine dedicate al piano di sviluppo urbano.
Mobilità sostenibile
Abbiamo interesse ad affrontare due aspetti essenziali per migliorare la qualità della vita: agevolare e stimolare nei centri abitati l’uso di mezzi ecologici privati alternativi alle automobili; dare ai cittadini la possibilità di muoversi autonomamente nel centro urbano contando su mezzi di trasporto pubblico interamente ecologici.
Si tratta di aspetti verso i quali si registra una sensibilità e un bisogno sempre più crescente, tra l’altro facilmente finanziabili attraverso i canali europei.
Il primo obiettivo potrà essere raggiunto con la realizzazione di percorsi ciclo-pedonabili che colleghino tutti i più importanti centri di interesse sia del centro urbano, che della zona marina, dando la possibilità ai sempre più numerosi cittadini che preferiranno utilizzare mezzi alternativi all’auto di spostarsi in piena tranquillità e sicurezza.
Al secondo obiettivo si perviene mediante l’istituzione di un servizio-navetta nel centro urbano con minibus elettrici da 5-7 posti: un servizio di alta valenza sociale che potrebbe essere realizzato a costi ridottissimi e a impatto ambientale zero.
Altri investimenti di politica ambientale
A completamento della politica ambientale programmata per il quinquennio, LiberaMente intende avviare un percorso di investimenti che avrebbe dovuto muovere i primi passi già in passato.
La felicissima esposizione degli edifici pubblici esistenti (dalla casa comunale, agli edifici scolastici, fino agli acquedotti) ne rende possibile lo sfruttamento degli spazi utili per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Considerati gli alti costi della bolletta energetica storicamente esposti in bilancio la pianificazione nel quinquennio di investimenti mirati per il loro progressivo abbattimento ci sembra non più rinviabile.
Parimenti urgente e indifferibile è l’adozione degli accorgimenti tecnici per garantire il risparmio, o il recupero con conseguente riciclo a fini pubblici, dell’acqua che sgorga copiosa dagli acquedotti ma che, per tutta la quantità non imbottigliata dai cittadini, finisce per disperdersi nella condotta fognaria: uno spreco enorme e ingiustificabile, in tempi di approvvigionamento idrico dai costi sempre più elevati, al quale è necessario porre rimedio nel breve periodo.
Infine, pur con grande ritardo, riteniamo assolutamente opportuno e conveniente prevedere la progressiva trasformazione di Cutro in “led city” attraverso l’adozione della tecnologia led ad alta efficienza per la pubblica illuminazione, attraverso la quale è calcolabile un risparmio energetico vicino al 60%, la riduzione del 50% dei costi di manutenzione e una nettissima riduzione del livello di emissioni di CO2.